Verso gli inizi del '900 a Buenos Aires due grandi case discografiche si davano battaglia, rubandosi l'un l'altra famose star del mondo del tango ed incidendo con sistemi sempre più all'avanguardia le loro interpretazioni. Da una parte c'era la Nacional-Odeónfondata nel 1904 da Max Glücksmann per la quale lavoravano nomi come Firpo, Canaro, Gardel, Maglio, Corsini, Lomuto, dall'altra la Victor Talking Machine Co., poi RCA Victor, fondata in nord America nel 1903 con il suo marchio caratterizzato dal celebre cagnolinoNipper*(vedi la curiosità a fine pagina). I nomi che lavoravano per la RCA Victor erano senz'altro meno numerosi e di minor prestigio rispetto alla Odeón, però tra di loro c'era l'astro nascente Osvaldo Fresedo, incorporato tra le fila della cosa discografica a partire dal 1917.
Quando nel 1925 Fresedo si svincolò dalla RCA Victor per passare alla concorrenza, al fine di contrastare questa grave perdita, il direttore musicale Adolfo Carabelli, grande musicista e direttore tra l’altro di una famosissima Jazz band, convinse i dirigenti della casa discografica del cagnolino a formare un'orchestra tipica composta da musicisti di grande esperienza e notorietà. Questa orchestra avrebbe dovuto solamente suonare in sala di registrazione, senza mai esibirsi in pubblico, incidendo dischi unici per il loro altissimo livello musicale, destinati alle esigenti ed attente orecchie dell'appassionato privato e non al grande pubblico distratto delle sale da ballo.
Nacque così nel novembre del 1925 la Orquesta Tipica Victor, mitico ensemble del tango che nella sua traiettoria durata quasi vent'anni lasciò delle vere e proprie perle musicali che ancora oggi ascoltiamo e balliamo con passione e sentimento.
La prima registrazione avvenne l'8 novembre 1925 con il brano Olvido. Ascoltiamolo facendo uno sforzo per filtrare i disturbi della registrazione dovuti a tecniche di incisione ancora acustiche; la registrazione del suono con impulsi elettrici cominciò solo un anno più tardi. Possiamo notare la qualità degli esecutori dalle dinamiche del brano, passaggi sottolineati da maggior corposità di volume contrapposti ad altri appena sfiorati, ma anche dall'intreccio degli strumenti, dalla precisione ritmica e dal virtuosismo in alcuni passaggi.
Questa prima formazione diretta da Carabelli vedeva tra gli altri nomi del calibro Ciriaco Ortiz (bandoneon) e Agesilao Ferrazzano (violino).
I componenti dell'orchestra, sebbene sempre di alta professionalità, variavano con molta frequenza tant'è che in alcuni casi non si sa esattamente da chi furono eseguiti i brani incisi, lasciando agli esperti notevole spazio per avanzare ipotesi di partecipazioni di vari musicisti a secondo della sonorità dello strumento o il modo di eseguire determinati passaggi.
Questo aspetto, unito al fatto che l'orchestra non suonò mai in pubblico, ha da sempre avvolto la Tipica Victor in un alone di indeterminatezza, quasi di mistero. E’ stata infatti percepita da molti come qualcosa di immateriale, invisibile, come un fantasma, in un periodo dove il pubblico era abituato a vedere i propri idoli in carne ed ossa su di un palcoscenico a qualche metro di distanza.
Altri nomi importanti che passarono per la Tipica Victor furono Federico Scorticati, Carlos Marcucci, Pedro Laurenz, Cayetano Puglisi, Héctor Stamponi e secondo alcuni addirittura Aníbal Troilo.