Gildo Angelo Carabelli nasce in quel di Varese da una famiglia di artisti ,di provenienza elvetica , celebri soprattutto per le opere di carattere lapideo e architettonico lasciate a Milano e nel Varesotto ( Duomo di Milano, Palazzo Poldi Pezzoli, Palazzo Borromeo… ) ed anche all'estero ( Portogallo, Germania, Austria, Inghilterra ) trai quali ricordiamo Francesco Carabelli ed il nipote Donato Carabelli attivi presso la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.
“ La gioia, la soddisfazione, la rabbia che può dare la "creazione" di segni grafici è inesprimibile : è il primo segno di manifestazione di un ego che si affaccia al mondo e che , incerto e rozzo come ogni segno primordiale, grida la propria forza e volontà di esistere: tanto la voce quanto la mano dovranno imparare regole di comunicazione che rendano questo slancio comprensibile al prossimo...e a se stessi. L'odore della trementina e dell'olio di lino cotto si mescolavano a quello dell'incenso in quella semioscurità in cui suoni e colori alimentavano la fantasia di un bimbo che si affaccia al mistero della "creazione".....( così descrive i suoi primi approcci alle tecniche figurative).
Frequenta negli anni 70 l’Accademia di Brera, sotto la guida del M° Aldo Carpi.
In seguito l’amore per la pittura e per la ricerca lo porteranno negli anni a frequentare numerosi studi di artisti con i quali instaurerà rapporti non solo collaborativi ma anche e soprattutto di amicizia; SALESI Philippe, DE BERNARDI Domenico, MONTANARI Giuseppe, SALVINI Innocente, REGGIORI Renato, TAVERNARI Vittorio, CARPI Aldo, GUTTUSO Renato, TAMAGNINI Primo, TACCINI Eugenio, BETTI Franco, MAZZI Aldo, PELAGATTI Dino .
Ciascuna delle opere parla di poesia della percezione e di quella componente, misteriosa dei corsi e ricorsi della Natura, nella sua silente energia di rinnovamento. Il paesaggio viene interiorizzato in maniera tale da evocare visioni e fantasie al di là della concretezza della realtà. La lezione della Storia crea suggestioni, metafore cromatiche, illusioni materiche , percezioni oniriche che animano di tanto in tanto le coerenti sequenze pittoriche.
Elemento essenziale ed inscindibile dalle opere di Gildo Angelo Carabelli ,e' l'uso vivo e pregnante del colore che spicca sulla tela, sul legno o sull’alluminio , anche senza la presenza dell'uomo, ma nella costante ricerca di una spiritualita' al contatto con la natura e con le opere create dall’uomo ispirato.
Nelle sue opere si ritrova spesso la lezione dei grandi del passato filtrata dalla sensibilità dell’artista e dalla sua insaziabile curiosità verso la ricerca espressiva. Nel 1980 la sua prima mostra a Varese nella Galleria Veratti a cui seguiranno altre presso le Gallerie Ghiggini, Prevosti di Varese. Nel 1981 espone alla Toronto City Hall Art Gallery nell’ambito di un progetto culturale italo-canadese.
Ad oggi lavora a progetti culturali di ampio respiro nell’ambito della divulgazione artistica e culturale italiana.